Le nostre memorie
A proposito dell’autoritratto e dell’arte come narrazione di sé. Anzi, dell’auto-racconto in generale. Nel 1971 l’artista e poetessa Bernadette Mayer passò un mese tenendo una dettagliata documentazione della propria vita. Il risultato furono 1100 fotografie, 200 pagine di diario e 6 ore di registrazioni audio che andarono a formare Memory.
Nell’introduzione al libro, pubblicato solamente questo mese dopo appena due mostre nel 1972 e 2016, Mayer scrive:
“It’s astonishing to me that there is so much in Memory, yet so much is left out: emotions, thoughts, sex, the relationship between poetry and light, storytelling, walking, and voyaging to name a few, […] everything that becomes popular is a very small part of the experience of being human, as if it were all too much for us.”
Memory è nato 50 anni fa per parlare di Bernadette Mayer, ma invecchiando ha iniziato a parlare di quasi tutti noi.