Canto il corpo elettrico
I fotografi di mezzo mondo si trovano a dover fare i conti con lockdown e distanziamento sociale. Ognuno reagisce a modo proprio: alcuni sono fuori a documentare quello che succede, altri hanno messo da parte la macchina fotografica e restano in casa a guardare Tiger King. Molti di quelli che continuano a fotografare hanno rivolto l’obiettivo verso le proprie famiglie, le proprie case, e più spesso del solito verso loro stessi. Nella serie settimanale Diary of a Pandemic non mancano gli autoritratti dei fotografi Magnum.
Ad inizio ‘900 Anne Brigman fu una delle prime fotografe ad esplorare l’autoritratto di nudo. La sua fu una ricerca davvero straordinaria, e dopo la sua morte venne quasi dimenticata. 70 anni dopo, questa primavera, era in programma una sua mostra a New York, ovviamente cancellata a causa del coronavirus.
Durante questa pandemia non sono mancati i riferimenti al Decamerón: andare in un luogo remoto, dove sfuggire al mondo e raccontare storie. Brigman creava le proprie immagini in un contesto simile, isolandosi tra le valli della Sierra Nevada, a volte in compagnia di poche amiche, trasportando l’attrezzatura a dorso di mulo.
“Where I go is wild—hard to reach…because there [are] things in life to be expressed in these places”
E’ sulla Sierra Nevada che nascevano le sue immagini più incredibili, in cui univa corpi nudi e paesaggi.
A volte imitava la natura, altre volte poneva in contrasto la morbidezza dei corpi con la durezza spigolosa di rocce e tronchi, la pelle esposta al vento e al freddo della Sierra Nevada. Il corpo della donna, che quasi sempre era trattato come oggetto (di desiderio o di idealizzazione) dai fotografi suoi contemporanei, con Brigman tornava ad essere fatto di materia, e traeva energia dalla terra.
I Sing the Body Electric
di Walt Whitman
V
This is the female form,
A divine nimbus exhales from it from head to foot,
It attracts with fierce undeniable attraction,
I am drawn by its breath as if I were no more than a helpless vapor, all falls aside but myself and it,
Books, art, religion, time, the visible and solid earth, and what was expected of heaven or fear’d of hell, are now consumed,
Mad filaments, ungovernable shoots play out of it, the response likewise ungovernable,
Hair, bosom, hips, bend of legs, negligent falling hands all diffused, mine too diffused,
Ebb stung by the flow and flow stung by the ebb, love-flesh swelling and deliciously aching,
Limitless limpid jets of love hot and enormous, quivering jelly of love, white-blow and delirious juice,
Bridegroom night of love working surely and softly into the prostrate dawn,
Undulating into the willing and yielding day,
Lost in the cleave of the clasping and sweet-flesh’d day.
This the nucleus—after the child is born of woman, man is born of woman,
This the bath of birth, this the merge of small and large, and the outlet again.
Be not ashamed women, your privilege encloses the rest, and is the exit of the rest,
You are the gates of the body, and you are the gates of the soul.
The female contains all qualities and tempers them,
She is in her place and moves with perfect balance,
She is all things duly veil’d, she is both passive and active,
She is to conceive daughters as well as sons, and sons as well as daughters.
As I see my soul reflected in Nature,
As I see through a mist, One with inexpressible completeness, sanity, beauty,
See the bent head and arms folded over the breast, the Female I see.
Questa è la forma femminile, un nembo divino ne esala dal capo ai piedi, attrae con una fiera irresistibile attrazione, io sono spinto dal suo respiro come se non fossi Mente più che un vapore indifeso, tutto scompare fuorché noi due, libri, arte, religione, tempo, la terra solida e visibile, e ciò che ci si aspettava dal cielo o si temeva dall’inferno, ora sono consumati, folli filamenti, ingovernabili germogli che ne promanano, altrettanto ingovernabile la reazione, capelli, petto, fianchi, gambe che si piegano, mani che cadono in negligente abbandono, come le mie, riflusso colpito dal flusso e flusso colpito dal riflusso, carne d’amore che inturgidisce e fa dolcemente male, getti d’amore senza limiti caldi ed enormi, tremante gelatina d’amore, biancofiorito, delirante succo, notte d’amore dello sposo che dura sicura e dolce sino all’alba prostrata che ondeggia sino al giorno compiacente e docile, perduta nella fessura del giorno che abbraccia ed ha tenera la carne.
Questo è il nucleo - dopo che il bambino è nato di donna, l’uomo è nato di donna, questo è il bagno della nascita, questo il fondersi di piccolo e grande, e lo sbocco di nuovo.
Non vergognatevi, donne, il vostro privilegio racchiude il resto ed è l’esito del resto, voi siete i cancelli del corpo, voi siete i cancelli dell’anima.
La femmina contiene tutte le qualità e le tempera, è al suo posto e si muove con perfetto equilibrio, e tutte le cose debitamente velate, è insieme passiva e attiva è fatta per concepire figlie e figli, allo stesso modo.
Come vedo la mia anima riflessa nella Natura, come vedo traverso la nebbia, un Essere dalla inesprimibile completezza, salute, bellezza, vedo il capo ricurvo e le braccia piegate sul petto, la Donna vedo.